Nella ricerca sogno, tenacia e intuito pagano sempre: Katalin Karikò (Premio Nobel 2023 per la Medicina) come Rita Levi-Montalcini

ll Premio Nobel per la Fisiologia o Medicina è stato assegnato a Katalin Karikó e Drew Weissman, per le loro ricerche sul RNA messaggero (mRNA) e per le scoperte che sono state alla base dello sviluppo dei vaccini a mRNA anti COVID 19, che hanno salvato milioni di vite umane nella recente pandemia. La ricerca di Katalin Karikò rappresenta un modello di visione ed intuito, unita a rigore scientifico e perseveranza negli obiettivi. Il suo sogno scientifico di utilizzare molecole di mRNA per guidare l’espressione di proteine terapeutiche si scontrava con lo scetticismo dei colleghi, delle agenzie di finanziamento e persino della sua Università, portando ad una cronica penuria di finanziamenti e alla chiusura del suo laboratorio. Dal punto di vista sperimentale, di fatto, l’mRNA naturale è una molecola poco maneggevole, instabile, e se iniettato in vivo provoca una risposta infiammatoria e immunitaria.

Determinata a rimuovere questo ostacolo, Katalin Karikò convinse il collega immunologo Drew Weissman a studiare i meccanismi di immuno-attivazione mediati dal mRNA. I due scienziati scoprirono che l’RNA transfer, utilizzato da Karikò e Weissman solo come un controllo sperimentale, mostrava una attività immunogenica notevolmente inferiore, e attribuirono il differente comportamento immunitario ai nucleosidi modificati chimicamente che naturalmente si trovano negli RNA transfers. La sostituzione dell’uridina con la 1-metilpseudouridina era particolarmente efficace nel prevenire la risposta immunitaria contro il mRNA introdotto. Il mRNA così modificato risultava anche particolarmente efficiente nella sintesi proteica della proteina da esso codificata.
Questi risultati hanno preparato il terreno per la rapidissima applicazione di questo metodo subito dopo lo scoppio della pandemia. Il resto e’ storia recente.
Oltre ai vaccini per le malattie virali, la tecnologia originata dalle ricerche di Katalin Karikò viene attualmente studiata per sviluppare efficaci terapie contro altre malattie tra le quali cancro e malaria.

La storia di Katalin Karikò, con analogie e differenze, ci ricorda quella di Rita Levi-Montalcini. Per inseguire il suo sogno scientifico Karikò fu costretta a lasciare il suo paese in condizioni molto precarie, ha perseverato con fiducia e nonostante le difficolta' ambientali nel seguire una idea in cui credeva, ha saputo cogliere con intuizione e rigore il risultato inatteso di un esperimento di controllo. Ma è soprattutto il messaggio positivo rappresentato dalla sua vita che la unisce alla nostra fondatrice: per la sua visione, abnegazione, tenacia, per la capacità di trarre beneficio da risultati inattesi e negativi, esempio per tutte quelle giovani e quei giovani che si dedicano alla ricerca.