Gli interneuroni GABAergici nella memoria spaziale
Gli interneuroni GABAergici nella memoria spaziale
I ricordi sono parte essenziale di ciò che siamo: contribuiscono alla formazione della nostra identità personale. Se condivisi, essi svolgono un ruolo essenziale in molte forme di comunicazione, nei rapporti interpersonali, rafforzando i legami di appartenenza al proprio gruppo sociale. Quindi, comprendere come i ricordi vengono generati, immagazzinati e riattivati, e come svaniscono nel tempo o nel corso di una malattia riveste un interesse fondamentale per la scienza.
Negli anni ’50, la formazione ippocampale è stata identificata come la struttura cerebrale essenziale per la formazione di memorie episodiche, quelle memorie cioè che in seguito ad un richiamo permettono di ricordare un evento del passato e nello stesso tempo dove e quando questo sia avvenuto. Ora, sappiamo come è organizzato l’ippocampo, il coinvolgimento delle diverse parti che lo compongono, come pure il ruolo svolto da diversi tipi cellulari nella generazione delle traccie mnesiche.
La Prof.ssa Hannah Monyer, Direttrice della Divisione di Neurobiologia Clinica dell’Università di Heidelberg e autorità internazionalmente riconosciuta nel campo della memoria, ha accettato di creare e dirigere, presso l’EBRI, un laboratorio finalizzato allo studio dei meccanismi attraverso i quali diversi tipi di interneuroni GABAergici sono in grado di sincronizzare l’attività di centinaia e migliaia di cellule nervose con la precisione di millisecondi, in modo da generare una rappresentazione coerente dello spazio che ci circonda. In particolare, Hannah è interessata a conoscere il coinvolgimento dell’attività di rete nei processi cognitivi come l’apprendimento e il ricordo e come un malfunzionamento di queste cellule porti alla perdita di orientamento spaziale ed a una memoria alterata.
Pertanto il laboratorio di Hannah avrà l’obiettivo di studiare, utilizzando tecniche di avanguardia come l’optogenetica, il ruolo di determinati gruppi neuronali in distinte forme di memoria ed il loro malfunzionamento in malattie neurologiche, come ad esempio il morbo di Alzheimer ed altre forma di demenze, caratterizzate, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, da perdita delle capacità di orientamento e di memoria, allo scopo di poter poi trovare soluzioni terapeutiche che permettano di recuparare queste funzioni.