Essere una donna e una scienziata di origine ebraica durante la Shoah: il racconto di Rita Levi-Montalcini
Data: 27-01-2021
Con la proclamazione delle leggi razziali nel 1938 Rita Levi-Montalcini mentre si sta specializzando in Psichiatria e Neurologia, per la sua origine ebraica, è costretta a lasciare i suoi studi all'università ed emigrare in Belgio. Poco dopo ha inizio la seconda guerra mondiale: la Germania nazista invade il Belgio e Rita Levi-Montalcini torna in Italia. A Torino precisamente. Grazie alla sua tenacia e al suo amore per la scienza continua le proprie ricerche sul sistema nervoso, arrangiando un piccolo laboratorio nella sua camera da letto. Si dedica allo studio dei neuroni di embrioni di pollo, ancora ignara che quegli esperimenti sarebbero stati decisivi per la scoperta che le sarebbe poi valsa il premio Nobel per la medicina.